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22 Giugno 2022

Test rigorosi a diverse latitudini per Volkswagen ID. Buzz

MoDo La Mobilità di Domani

Prima dell’inizio della produzione, Volkswagen ID. Buzz ha affrontato e superato molti test in condizioni estreme. Dal caldo torrido al freddo glaciale, su superfici di ogni tipo, l’erede del “Bulli” ha girato il mondo per garantire la massima qualità possibile.

La qualità non è un caso: per soddisfare i severi standard Volkswagen, durante la fase di sviluppo il nuovo ID. Buzz ha dovuto superare una maratona di test decisamente complessi, in condizioni estreme, a diverse latitudini. Nel percorso alla ricerca della massima qualità possibile, l’erede del “Bulli” è stato accompagnato dagli specialisti dello Sviluppo Tecnico e del Controllo Qualità.

Le mete ideali? I luoghi che potenzialmente potrebbero causare più disagi, con condizioni particolarmente impegnative: caldo torrido, pioggia tropicale o freddo glaciale, temperatura e umidità variabili, con picchi estremi. In molti casi i test drive si sono svolti su superfici alternative rispetto al tradizionale manto stradale. Ma, del resto, i veicoli dovevano essere messi a dura prova prima di entrare in produzione. Ecco alcuni esempi.

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I test con temperature estreme dell’ID. Buzz

A proposito di fondo stradale, l’ID. Buzz ha mostrato tutte le sue potenzialità in Scandinavia, su neve e ghiaccio. Il focus in questo genere di test è stato posto sulla progettazione dei materiali, sulle funzioni elettriche ed elettroniche, sull’assetto, sull’avviamento, sulla frenata, sullo sterzo e in generale sul comportamento del veicolo in condizioni di scarsa aderenza, e sulla gestione termica dell’intera vettura.

Nel frattempo, già nel 2020 gli ingegneri Volkswagen hanno sfruttato la calda estate del Sud Italia. L’impianto di prova di Nardò, in Puglia, si è rivelato perfetto per i test prestazionali e per percorrenze importanti con un clima torrido, utili per analizzare nel dettaglio le performance e il processo di ricarica della batteria.

Sole battente, terreno secco e pieno di polvere: un ID. Buzz bianco ben camuffato procede sulla superficie pietrosa, messo alla prova dalle buche profonde presenti sul percorso – anche in questo caso, testare significa andare all’estremo, per ottimizzare lo sviluppo della tecnologia.

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Messa a punto finale

Le condizioni estreme mettono a dura prova tutti i componenti, anche quelli che contribuiscono a definire la dinamica di guida: “Poco prima del lancio, testiamo lo stato finale della messa a punto direttamente sui veicoli. In questo modo ci assicuriamo che l’ID. Buzz venga ulteriormente messo alla prova, in questo caso con un approccio che tiene conto del punto di vista dei clienti” spiega Stefan Lutz, Responsabile del progetto ID. Buzz per Volkswagen Veicoli Commerciali.

Anche le auto elettriche Volkswagen, allo stesso modo dei veicoli con motori endotermici, sono sottoposte a un rigoroso programma di test che ha l’obiettivo di assicurare un’elevata praticità nell’uso quotidiano, senza limitazioni e in ogni condizione climatica. Per raggiungere questo livello vengono ovviamente curati anche i più piccoli dettagli: per esempio, nella camera climatica fredda si misura la velocità con cui gli specchietti riescono a sbrinarsi una volta messa in moto la vettura.

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La praticità quotidiana del “Bulli”

Il Bulli si è sempre distinto per la sua praticità, per questo stiamo testando l’ID. Buzz in tutte le condizioni e con qualsiasi tempo” riprende Lutz. Tutti i comandi e i sistemi devono funzionare perfettamente, così come i display e le procedure operative, mentre i liquidi non devono perdere le loro proprietà. “Solo in questo modo possiamo essere certi che potrà essere utilizzato senza problemi in ogni angolo del pianeta”.

Otre alle prove che riguardano i componenti principali, come telaio e trasmissione, i test funzionali e gli stress test si concentrano anche sul nuovo sistema operativo, inclusi strumentazione e display. Anche i nuovi sistemi di assistenza e la connettività, sempre più avanzata, sono analizzati scrupolosamente.

L’ID. Buzz e i test digitali

Non solo test “fisici”, in ogni caso – molti aspetti sono stati verificati con test digitali, attingendo dalle grandi banche dati dei test effettuati con i prototipi digitali dell’ID. Buzz.

Per ogni nuovo modello, la carrozzeria, il sistema di trazione, il telaio, l’impianto elettrico e il veicolo completo vengono ricreati al computer e le loro funzioni vengono simulate, anche in combinazione tra loro. In totale, i prototipi virtuali dell’ID. Buzz hanno percorso digitalmente diversi milioni di chilometri.

FonteVolkswagen – Shaping Mobility Hub